
[…] Anna Pirozzi, il primo soprano italiano chiamato a interpretare il ruolo del titolo in questa produzione londinese giunta alla sua terza ripresa, è stata ben accolta dal pubblico la sera della prima. La voce del soprano napoletano trafigge gli ensemble con facilità (come ne “Il dolor che in quel volto favella” nel secondo atto) e si staglia contro le masse orchestrali in ogni punto con disinvoltura, ma si apprezza anche la sensibilità musicale del fraseggio nel mostrare la vulnerabilità della schiava etiope attraverso smorzature, filati e pianissimi […]. – Connessi all’opera
Pirozzi ha utilizzato una serie di colori diversi per dipingere gli umori altalenanti del personaggio di Aida: tenero, tormentato, regale, arrabbiato, disperato. La più attraente di queste è stata la tenerezza: la sua voce ha una vera dolcezza nella parte alta del registro, anche quando è abbastanza forte da brillare sopra il coro e l’orchestra – e non è un’impresa da poco con il muro di suono generato dal Coro della Royal Opera, che sembra essere sempre al massimo in quest’opera. – Bachtrack.com
Anna Pirozzi ha guidato questo cast di prim’ordine nel ruolo di Aida. La Pirozzi è un classico soprano “spinto”, capace di dominare nei momenti di alta drammaticità ma anche con una luminosità lirica della voce che le permette di passare senza problemi ai momenti emotivi più introspettivi. L’aria “O patria mia” del III atto è stata un’aria di spicco, con la Pirozzi che ha saputo navigare brillantemente tra le sfide tecniche poste dal compositore per regalare momenti di sublimità. La Pirozzi sa anche recitare ed è stata convincente nel ruolo di una persona combattuta tra il suo amante e la sua lealtà familiare e patriottica. – London Unattached
[…] Anna Pirozzi è sicura e appassionata, ma con un raro e meraviglioso registro superiore in pianissimo che placa il tumulto del finale del secondo atto. – The Telegraph
Nel ruolo del titolo, il soprano di Anna Pirozzi è ricco e ricco di sfumature, ma il suo suono è sempre così preciso e ben modellato che porta con sé un senso di purezza. Mette in evidenza sia la vulnerabilità di Aida, in virtù del fatto che è una schiava in un paese straniero, sia il suo spirito, che significa che nessuno l’ha spezzata e che possiede pensieri e sentimenti propri. – Opera online