“Il 21 marzo, il soprano Anna Pirozzi, originaria di Napoli, ha debuttato all’Opera di Stato di Amburgo, interpretando per la prima volta il ruolo di Minnie, la barista dal fisico possente e armata di pistola, nonché proprietaria del saloon “La Polka”, con jeans sopra un vestito rosso vino e un cappotto nero da uomo. Una giovane donna risoluta che sa come cavarsela in questo duro mondo di loschi personaggi in cerca d’oro, e a cui non si crede davvero quando dice di non essere mai stata baciata. Con la sua accattivante presenza scenica, il soprano drammatico, perfetta per questo ruolo, è stata convincente fin dall’inizio con la sua sfacciata prima apparizione nel saloon. La sua voce ha tutto ciò che si può desiderare in un ruolo come quello di Minnie: un soprano potente con un registro acuto radioso e note alte sicure e non troppo acute, un registro medio caldo che è toccante e in grado di esprimere i suoi sentimenti, sia durante lo studio della Bibbia che quando prova compassione per alcuni dei sfortunati cercatori d’oro sradicati, o la sua amara delusione quando viene a conoscenza della vera identità di Dick Johnson. Ha cantato le sue due piccole arie nel primo atto, “Laggiù nel Soledad” e “Io non son che una povera fanciulla”, con un fraseggio delicato. Ha cantato con la stessa dolcezza nella scena del duetto con Johnson nel secondo atto. Al contrario, è stata trionfante e combattiva durante la partita di poker all’ultimo sangue con lo sceriffo Rance. Anche la scena finale, in cui Minnie fa il suo grande ingresso drammatico e salva Dick Johnson dal linciaggio, ha avuto qualcosa di toccante quando ha detto addio allo sceriffo Rance e alle affrante cercatori d’oro e è scomparsa con Johnson in fondo al palco, speranzosa verso un futuro con un lieto fine. – IoCo Kultur Im Netz

Anna Pirozzi ha la voce perfetta per il ruolo di Minnie: decisa, sicura, avvincente, ma anche infantile e sognante quando canta d’amore e dei suoi desideri. In questo mondo duro e maschile c’è poco spazio per il sentimentalismo. Con note alte e decise, Anna Pirozzi sa come farsi valere, anche contro l’ensemble maschile e l’orchestra, che a volte ha la meglio. È chiaro che è qui che ha i suoi punti di forza, ma riesce anche a riempire vocalmente i momenti lirici del ruolo con note di desiderio.
” – Klassik Begeistert

“Si apprezza l’incomparabile vantaggio che rappresenta qui un vero soprano drammatico italiano per assaporare veramente l’opera del compositore che, pur avendo tentato nuove esperienze dall’altra parte del mondo, non ha perso la sua colorazione unica.
Se il lungo duetto del secondo atto con Dick Johnson (“Perdonate…” (…) “O, se sapeste”) è già magnifico e mostra la musicalità dell’interprete con la sua voce ampia, si passa a un’altra dimensione dopo la rivelazione della vera identità dello straniero, una dimensione che Pirozzi può assicurare con facilità, prima quando lo respinge con violenza.”
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