Anna Pirozzi ha dimostrato di trovarsi in un momento di evidente maturità e brillantezza, cantando a suo piacimento in ogni intervento, senza forzature o esitazioni, sicura e a suo agio, con una naturalezza davvero da applaudire e di cui abbondare. dettagli di buon gusto e un souvenir ‘caballistico’, se mi permettete la parola, con un paio di messa di voce molto ben riuscite.
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In ogni suo intervento Anna Pirozz ha dimostrato un’ incontestabile potenza drammaturgica, con un timbro intenso, espressivo, pieno di armonici, e suon fantasticamente proiettati che hanno risuonato sulle pareti della chiesa, nel momento in cui scorreva fluido nella leggera coloratura e nei pianissimi. [..] Infine, il soprano ha travolto il verismo de “La mamma morta” di Andrea Chénier, con un’interpretazione impressionante e un’ultima nota davvero imponente, che ha suscitato una standing ovation.
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Pirozzi ha sfoggiato ancora una volta la sua voce perfettamente impostata, potente e seducente nei centri e negli acuti, con un basso untuoso ben mascherato, che sa anche gestire con destrezza, senza apparente sforzo. […] La sua “La mamma morta”, con il suo fraseggio altamente emotivo, è stata una di quelle che fanno venire le lacrime agli occhi e collocano la Pirozzi nella scia dei grandi soprani lirico-spinti, con evidenti cenni alla coloratura drammatica che l’Italia ha prodotto.
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Con questo programma Anna Pirozzi ha dimostrato la sua capacità di raccogliere arie così sottili e delicate, ma con grandi esigenze tecniche e di linea come Casta diva, dalla Norma di Bellini, e ‘Juste Ciel!’ da Le siège de Corinthe, di Rossini, ma anche arie eteree come In quelle trine morbide, di Manon Lescaut, O mio babbino caro, di Gianni Schicchi.
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Anna Pirozzi ha dimostrato sabato, nella chiesa del Carme de Peralada, la sua potenza vocale, attentamente controllata, e la sua intensità espressiva.[…]Non si può dire che non sia stato uno spettacolo senza chicche da sfoggiare. Ma il rischio di non essere all’altezza o di confrontarsi con tanti illustri interpreti c’è sempre: Pirozzi, con le sue doti vocali e la sua trasmissione emotiva, se la cava bene.
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[…]Poi è arrivato uno dei momenti più attesi della serata, quando Pirozzi ha eseguito Casta Diva, rendendo giustizia alla sua bellezza melodica, ed esprimendo con tutte le sfumature necessarie la profonda emozione richiesta dalla preghiera alla divinità lunare da parte della complessa sacerdotessa druidica.